Giovedi, 19 settembre 2024 ore 18:18
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 Notiziario


 

Attacco a “Repubblica” del presidente Ars Miccichè durante cerimonia del ventaglio. Sconcerto Assostampa

Palazzo dei Normanni

La segreteria regionale dell’Associazione siciliana della stampa esprime incredulità e sconcerto per il grave attacco rivolto stamattina dal presidente dell’Ars Gianfranco Micciché a 'la Repubblica', nel corso della cerimonia per la consegna del ventaglio. Non è ammissibile che un momento istituzionale, peraltro di natura conviviale, si trasformi in un processo pubblico a una testata giornalistica. L’on. Micciché, se ritiene di essere diffamato, ha tutti gli strumenti per difendersi nelle sedi opportune. Quello che non può fare è mettere all’indice in modo maldestro e improprio il lavoro scrupoloso dei colleghi,  parlando a sproposito di libertà di stampa e nei fatti alterando la normale dinamica dei rapporti fra l’istituzione e gli organi di informazione.

La Fnsi incontra Claudio Durigon. A breve un tavolo di confronto per il rilancio dell'editoria. Il 12 settembre iniziativa a Roma

Ministero di Giustizia via Arenula

Impegno del Ministero a colmare in tempi brevi il vuoto normativo sui parametri per il compenso dei giornalisti. L’Ordine, interlocutore istituzionale, disponibile ad accogliere e far proprie le proposte che giungono dal sindacato.

Questa mattina si è aperto il confronto sulla liquidazione giudiziale dei compensi tra il ministero della Giustizia, competente sul tema, Fnsi e Ordine dei giornalisti.
Prima del tavolo formale di confronto sono state ascoltate le Associazioni della stampa siciliana e romana, sindacati territoriale aderenti alla Fnsi, che hanno presentato lo scorso gennaio il ricorso al Tar contro il Ministero di Giustizia per la mancata emanazione delle tabelle professionali dei giornalisti.
Il Ministero con una delegazione di alto livello amministrativo guidata dal capo di gabinetto del ministro Bonafede, Fulvio Baldi, ha dichiarato di voler affrontare e risolvere la questione.
I giornalisti sono l’unica categoria professionale e ordinistica a non avere i parametri ministeriali dei compensi. Si vuole dunque anche per i giornalisti l’emanazione della normativa che definisca i valori economici per le singole e diverse prestazioni.

L’incontro ha dato l’occasione di chiarire come quella dell’equo compenso, frutto del combinato disposto delle leggi 27/2012 e 172/2017 sia un ambito normativo diverso e ben più ampio di quello della legge 233/2012, limitato soltanto a garantire che nelle redazioni dei quotidiani il compenso dei giornalisti lavoratori autonomi sia coerente con quello dei subordinati.

Le due associazioni della stampa hanno rappresentato una proposta di composizione della vertenza, in linea con i documenti politico sindacali approvati dalla Commissione lavoro autonomo nazionale-Clan Fnsi negli ultimi anni e con riferimento alle tabelle dei compensi dell’Ordine datate 2007, che contiene anche l’iniziativa di creare un nucleo centrale di monitoraggio a livello ministeriale con la presenza di giornalisti per verificare l’applicazione delle tabelle, sul modello di quanto appena sottoscritto tra ministero della Giustizia e Consiglio nazionale forense.
L’Ordine dei giornalisti, interlocutore istituzionale del ministero vigilante, si è detto disponibile ad accogliere nella propria proposta un articolato sindacale complessivo e coerente. Il tavolo si aggiornerà a settembre.

“Siamo convinti che la disponibilità e la correttezza istituzionale dimostrata dal Ministero di giustizia sia la condizione indispensabile per definire e chiudere una partita aperta da troppi anni e un modo reale e concreto per tutelare i lavoratori non subordinati, i due terzi della nostra categoria”, affermano in un comunicato congiunto l’Associazione Siciliana della Stampa e l’Associazione Stampa Romana. “Ancora oggi non mancano casi di pezzi e notizie di giornali e agenzie pagati dai 3 ai 5 euro lordi. Una deriva indegna di un paese civile”.


Equo compenso: Bonafede, interverrò su compenso giornalisti. Liberta di informazione si garantisce con dignità cronisti
(ANSA) – ROMA, 24 LUG – Il ministero della Giustizia si e’ impegnato, attraverso i propri uffici, a colmare il vuoto normativo sui parametri per il compenso dei giornalisti. E’ questo l’esito dell’incontro tenutosi stamane al ministero della Giustizia a cui hanno partecipato i vertici tecnici di via Arenula, il sottosegretario Morrone, il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Verna e la Fnsi. Il tavolo tecnico e’ stato aggiornato a settembre quando il Ministero presentera’ la proposta di modifica legislativa. “La liberta’ d’informazione si garantisce e si riconosce, prima di tutto, garantendo la dignità professionale ai giornalisti. Un cronista che viene pagato anche solo 3 euro per ogni articolo, non potrà mai essere libero, caratteristica fondante della professione per poter dare ai cittadini un piena e corretta informazione che è la base di ogni democrazia,” ha commentato il ministro Bonafede.   

 

La Giunta Esecutiva: «Da settembre iniziative contro gli attacchi all'informazione e alla professione»

La decisione presa insieme con i rappresentanti delle Associazioni regionali di Stampa approvando all'unanimità la relazione del segretario generale Raffaele Lorusso. Al primo incontro, a Roma, dedicato ai temi del lavoro e della previdenza, anche il sottosegretario Claudio Durigon.

fnsi

Da settembre la Fnsi promuoverà iniziative a livello nazionale e nelle singole regioni. Lo hanno deciso la Giunta Esecutiva e la Consulta delle Associazioni regionali di Stampa, riunite il 16 luglio, a Roma, approvando all'unanimità la relazione del segretario generale Raffaele Lorusso. La prima iniziativa, alla quale ha annunciato la propria partecipazione il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, si terrà il 12 settembre nella sede del sindacato e sarà dedicata ai temi del lavoro e della previdenza. Analoghe iniziative si terranno successivamente anche nelle singole regioni in difesa della professione e dell'informazione professionale e per rispingere ogni tentativo di commissariare l'Inpgi, l'Ordine dei giornalisti e la professione stessa.

Nel corso del dibattito è stata ribadita la necessità di contrastare con ogni mezzo il disegno, sempre più evidente, di una parte del governo di colpire la professione, il ruolo dell'informazione, il pluralismo e il lavoro regolare. Di qui l'opportunità di promuovere iniziative che, in mancanza di segnali diversi, non potranno che culminare in una pubblica presa di distanza dalla fase conclusiva degli Stati generali voluti dal sottosegretario all'Editoria, Vito Crimi.

Da più parti è stato inoltre stigmatizzato il comportamento di quanti, nella minoranza sindacale, fanno pressioni sul governo per ottenere provvedimenti volti a penalizzare l'istituto di previdenza e a colpire i colleghi più deboli attraverso l'attacco alla contrattazione collettiva, un comportamento – è stato detto – che non ha nulla a che vedere con la dialettica, anche aspra, che può animare il dibattito all'interno del sindacato.

@fnsisocial

Bimbi travolti dal suv a Vittoria, Fnsi: «Nuove minacce a Paolo Borrometi, siamo al suo fianco»

Mandanti ed esecutori degli attacchi al giornalista «vanno messi da subito in condizione di non nuocere e di non inquinare la civile convivenza. Ai media il compito di 'illuminare' a giorno i covi da dove sono partite le intimidazioni», commentano il segretario Lorusso e il presidente Giulietti.

paolo borrometi

«A Vittoria la mafia è tornata a colpire e non risparmia neppure i bambini, ultima vittima il piccolo Alessio. Si sentono forti ed impuniti e arrivano sino al punto di insultare e aggredire via social il giornalista Paolo Borrometi, presidente di Articolo 21, consigliere nazionale della Federazione della stampa, perché continua ad 'illuminare' quel territorio e a reclamare una decisa e risolutiva azione dello Stato». Così Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente Fnsi, in una nota, in cui spiegano: «Parenti e amici del boss Titta Ventura, in carcere, non trovano di meglio che minacciare ed avvertire 'l'infame' Paolo Borrometi. Mandanti ed esecutori vanno messi da subito in condizione di non nuocere e di non inquinare la civile convivenza a Vittoria. Spetta, infine, ai media il compito di illuminare a giorno i covi da dove sono partite le minacce e riprendere le inchieste di chi, a cominciare da Borrometi, non intende piegare la testa di fronte ai mafiosi e alle loro minacce», concludono. (Agi)

PER APPROFONDIRE
questo link il post in cui Paolo Borrometi commenta i fatti di Vittoria.

@fnsisocial

Rai, i giornalisti idonei del concorso 2015, lo ha stabilito il il Tar

RAI nuovo logo cp

“I giornalisti riconosciuti idonei dalla Rai nel concorso 2015 hanno il diritto di accedere agli atti della selezione e di conoscere l’elenco di tutti i colleghi assunti dall’azienda a partire dal 2013.”

il Tar del Lazio infatti,  ha smontato l’azione di totale chiusura della Rai, con due sentenze pubblicate il 15 luglio, che condannano l’azienda del servizio pubblico radiotelevisivo a dare accesso agli atti richiesti dagli idonei 2015 e al pagamento delle spese legali.

Ma il Tribunale amministrativo del Lazio, accogliendo le istanze e gli argomenti a sostegno, ha smontato questa interpretazione, afferma ancora il comitato, «in quanto le previsioni del bando della selezione che limitavano a tre anni dalla sua pubblicazione la validità della graduatoria sono state soppiantate dalla previsione specifica di cui all’art. 1 comma 1096 della Legge di bilancio 2018’. Un richiamo davvero essenziale».

I giudici amministrativi hanno sottolineato che la Legge di bilancio 2018, liberando la Rai dai rigori della spending review, «ha l’effetto di conformare l’azione della concessionaria del pubblico servizio in sede di assunzione di giornalisti professionisti, in quanto impone di attingere "in primis al personale idoneo inserito nelle graduatorie 2013 e 2015 di giornalisti professionisti riconosciuti idonei" in un’ottica virtuosa di risparmio a medio-lungo termine».

Il Comitato per l’informazione pubblica, fondato da cento giornalisti risultati idonei nel concorso 2015 assistiti dall’avvocato Vincenzo Iacovino, ha espresso piena soddisfazione per il risultato raggiunto.

Crisi Inpgi1, appello a Macelloni e Lorusso

INPGI Amendola

Oltre cento giornalisti di tutta Italia, eletti nelle istituzioni di categoria (Inpgi, Fnsi, Ordine, Casagit, Fondo di pensione complementare) hanno scritto una lettera alla presidente dell’Inpgi, Marina Macelloni,per esprimere la loro preoccupazione e dell’intera categoria sulla tenuta dei conti dell’Istituto di previdenza, alla luce della sospensione del commissariamento fino al prossimo novembre deciso dal governo (leggi qui).

I giornalisti chiedono di conoscere quali ipotesi siano allo studio del Cda dell’Inpgi, mentre i consiglieri generali dell’Istituto sollecitano la presidente a convocare in tempi brevi il consiglio generale per trovare soluzioni.

La lettera indirizzata alla presidente Macelloni  (leggi)è stata inviata per conoscenza, oltre che all’intero cda e agli organi di controllo interni dell’Istituto, anche al sottosegretario all’Editoria e ai titolari dei ministeri vigilanti.

Gli stessi giornalisti hanno scritto inoltre al segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, anche nella sua veste di componente del Cda dell’Inpgi (leggi)dove siede in rappresentanza della categoria, sottolineando come «le difficili soluzioni che si profilano non possano prescindere da un’assunzione di responsabilità dell’intera classe dirigente», con l’obiettivo di «tutelare i diritti e gli interessi di tutta la categoria di fronte a un passaggio essenziale, in un contesto di massima trasparenza». 

Ancora, i giornalisti chiedono al segretario del sindacato «di mettere subito in campo tutte le misure di natura sindacale che possano incidere sul miglioramento dei conti dell’Inpgi».

Minacce a Salvo Palazzolo. Solidarietà di Assostampa Sicilia al giornalista nel mirino della mafia per aver 'infastidito' un boss con le sue domande

Salvo Palazzolo

Assostampa Sicilia: “Minacce al giornalista Salvo Palazzolo sono avvertite da tutti i giornalisti siciliani che pongono e si pongono domande per avere risposte. Libertà di stampa è garanzia dei cittadini”.

“Le 'promesse' di colpi di 'mazzuolo' o di 'legno' al giornalista Salvo Palazzolo sono rivolte non soltanto all’attento e scrupoloso collega cronista de la Repubblica, profondo conoscitore delle vicende di mafia, ma vengono avvertite come una minaccia da tutti i giornalisti palermitani e siciliani, che ogni giorno pongono e si pongono delle domande per avere risposte”.
Lo scrive in una nota il segretario regionale Assostampa Siciliana Roberto Ginex. “Il lavoro dei giornalisti alla ricerca di risposte e di verità – prosegue - non sarà certamente rallentato né bloccato dalle affermazioni minacciose dei boss, perché la libertà di stampa è garanzia di tutti i cittadini che desiderano vivere in una terra libera dalla mafia ed il compito dei cronisti è quello di portare alla luce e all’attenzione dei lettori anche i fatti di mafia. L’Associazione siciliana della stampa, sindacato unitario dei giornalisti siciliani - aggiunge Ginex - sta con Salvo Palazzolo e lo invita a proseguire come sempre ha fatto, con la consapevolezza che la comunità dei colleghi è e sarà sempre dalla sua parte. Alla magistratura e alle forze dell’ordine chiediamo che si faccia luce sui contorni che riguardano le minacce a Palazzolo, e un’attenzione particolare affinché la sua attività professionale e la sua vita privata possano continuare serenamente”, conclude.


La Federazione nazionale della Stampa italiana e l'Associazione Siciliana della Stampa esprimono solidarietà al giornalista di Repubblica Salvo Palazzolo, finito ancora una volta nel mirino della mafia per aver 'infastidito' un boss con le sue domande.

«Siamo certi che Palazzolo non si lascerà intimidire dalle nuove minacce e che continuerà con coraggio e dedizione a indagare sul malaffare che deturpa Palermo e la Sicilia. Così come siamo certi che autorità e forze dell'ordine faranno tutto ciò che è necessario per garantire al collega di svolgere in sicurezza il suo lavoro al servizio dei cittadini e del loro diritto a essere informati», affermano Fnsi e Assostampa Siciliana.

«Al clan Inzerillo - scrive Palazzolo su Facebook - non sono piaciute le domande che ho fatto a Passo di Rigano, nel cuore del loro regno. Leggo nel provvedimento della procura che avrebbero voluto darmi due colpi di mazzuolo. Leggo pure che mi considerano 'un crasto'. Si rassegnino. I cronisti di Palermo, sono davvero tanti, continueranno a fare le loro domande. Una soprattutto: dov'è nascosto il tesoro degli Inzerillo?».              

Si insedia la Commissione Pari Opportunità di Assostampa Sicilia. Ina Modica eletta presidente

Assemblea CPO 9 luglio 2019
Cristina Graziano è la vicepresidente CPO regionale, nel direttivo Graziella Lombardo, Lina Bruno, Caterina Maugeri, Mariza D’Anna, Agatina Di Giorgio e Fiorella Falci. Maria Torrisi e Romina Marceca le delegate nazionali.
Finalizzare e creare una rete tra le colleghe giornaliste della Sicilia per valorizzarne il ruolo e le professionalità.
È questa la mission che si è data la Commissione Regionale Pari Opportunità dell’Associazione Siciliana della Stampa, riunitasi nella sede regionale del sindacato dei giornalisti alla presenza del Segretario Regionale Roberto Ginex e del Presidente Alberto Cicero, i quali hanno augurato alla CPO un buon lavoro in sinergia e piena collaborazione con l’intero sindacato in un periodo di certo non semplice per la categoria che deve trovare in se stessa la forza di guardare avanti e crescere.
Nella stessa seduta si è provveduto ad eleggere i vertici che resteranno in carica per i prossimi due anni. A guidare la Commissione Regionale Pari Opportunità è stata designata, all’unanimità, la palermitana Ina Modica che sarà coadiuvata, come vicepresidente, dall’ennese Cristina Graziano. La catanese Maria Torrisi è stata designata delegata all’Assemblea nazionale, mentre la palermitana Romina Marceca sarà la supplente. A comporre il direttivo anche le messinesi Graziella Lombardo e Lina Bruno, la catanese Caterina Maugeri, la trapanese Mariza D’Anna, la siracusana Agatina Di Giorgio e la nissena Fiorella Falci.
Tanti i propositi espressi, tra i quali l’organizzazione di una serie di convegni ed incontri con l’obiettivo di “fare rete” anche con le diverse realtà operanti sul territorio in modo da promuovere una cultura della diversità che faccia leva sulla identità di genere come mezzo di promozione sociale.

Giornale di Sicilia, nuovo sciopero dei poligrafici

Altre due giornate di astensione dal lavoro, l'8 e il 9 luglio, dopo le 5 di giugno. I lavoratori, che contestano il piano presentato, le modalità di gestione degli esuberi e la riorganizzazione aziendale prospettata, chiedono con urgenza un intervento delle istituzioni.

giornale di sicilia via lincoln palermo

I poligrafici del Giornale di Sicilia hanno indetto altri due giorni di sciopero, 8 e 9 luglio; fanno seguito ai cinque precedenti. In prima istanza il gruppo Ses, titolare della maggioranza delle azioni, aveva dichiarato l'esubero di 34 lavoratori (su 43). Dopo un incontro con le organizzazioni sindacali gli esuberi si sono ridotti a 31, ma l'azienda ha precluso ogni ulteriore possibilità di trattativa, presentando, giorno 6 la richiesta di esame congiunto finalizzata a porre tutti e 31 i lavoratori in cassa integrazione. 

I lavoratori contestano il piano presentato, le modalità di gestione degli esuberi e la riorganizzazione aziendale prospettata: «Come già denunciato in passato, questa azienda ha sottratto giorno dopo giorno lavorazioni spettanti esclusivamente al personale poligrafico, automatizzando alcune lavorazioni, esternalizzandone altre o addirittura eliminando interi settori, a discapito della qualità del prodotto, negando l'evidente attività volta a ridurre i costi di gestione solo attraverso una progressiva eliminazione del personale, e gravando sulla collettività mediante il ricorso agli ammortizzatori sociali. La carta stampata è in crisi, è vero, ma occorre un piano di rilancio che i lavoratori, dopo tante dichiarazioni di intenti, stanno ancora aspettando da diversi anni». 

I dipendenti del Giornale di Sicilia chiedono urgentemente un intervento delle istituzioni, «atteso che ad oggi solo il sindaco di Palermo non è rimasto sordo all'appello dei lavoratori» ed ha convocato i sindacati per il 10 luglio. (Agi – Palermo, 9 luglio 2019)

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Premio 'Franco Giustolisi', ecco le novità

Il bando di ammissione viene prorogato al 15 settembre 2019. Vi possono partecipare giornalisti della carta stampata, radiofonici, televisivi, web, che abbiano scritto libri di inchiesta, impegnati in reportage di qualità. La cerimonia di presentazione è spostata a fine anno al Senato.

Franco Giustolisi

Ecco le novità del Premio Franco Giustolisi 2019. Il bando di ammissione viene prorogato al 15 settembre 2019. Vi possono partecipare giornalisti della carta stampata, radiofonici, televisivi, web, che abbiano scritto libri di inchiesta, impegnati in reportage di qualità. La cerimonia di presentazione prevista per l'8 settembre a Roccaraso organizzata dal Comune è invece spostata a fine anno al Senato. L'annuncio dei vincitori sarà il 10 novembre, quinto anniversario della scomparsa di Franco Giustolisi. 

La premiazione in base alle date concordate con i presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, primi promotori del premio insieme con la Fondazione Archivio Giustolisi, si terrà tra novembre e dicembre in base alla disponibilità delle alte cariche istituzionali. Alla cerimonia parteciperanno anche i ragazzi delle scuole, elementari e medie, che hanno aderito all'edizione 2019 e i rappresentanti delle organizzazioni in memoria dei caduti della strage nazifascista di Pietransieri.

Lo spostamento – spiega una nota – si è reso necessario per motivi organizzativi indipendenti dalle volontà dei responsabili del Premio. Il regolamento dettagliato è reperibile all'indirizzo www.premiogiustolisi.it.

Il Premio ha il patrocinio della Presidenza del Senato e della Camera dei Deputati, del CoReCom, dell'Ordine Nazionale Giornalisti, dell'Ordine Regionale d'Abruzzo, della Fondazione Murialdi, di Fnsi, Inpgi e Casagit. La giuria è formata da Sandra Bonsanti (presidente), Daniele Biacchessi, Marzio Breda, Vittorio Emiliani, Silvia Garambois, Livia Giustolisi, Bruno Manfellotto, Virginia Piccolillo, Vittorio Roidi, Marcello Sorgi, Luigi Vicinanza, Lucia Visca. (Ansa)

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D’Ubaldo al sindaco di Lampedusa: La stampa ha la schiena dritta

premiaz lampedusa 2019“La stampa non è assolutamente genuflessa al potere. La maggior parte dei giornalisti racconta e continua a raccontare con la schiena dritta. Ci sono dei casi e delle violazioni su cui si è intervenuti, ma non è il caso della gran parte della categoria”. Lo ha detto il segretario nazionale dell’Ordine dei giornalisti Guido D’Ubaldo, rispondendo al sindaco di Lampedusa, Totò Martello, che aveva accusato alcuni giornalisti di venire  a Lampedusa con la disposizione di “censurare” il primo cittadino.

D’Ubaldo ha partecipato al convegno “Lampedusa e il Mediterraneo, la vie della bellezza e dell’accoglienza“, organizzato con il patrocinio di Ordine dei Giornalisti nazionale e regionale, Fnsi e Assostampa siciliana, nell’ambito del Premio giornalistico internazionale ‘Cristiana Matano‘. 

Durante la serata Roberto Ginex, Segretario Regionale dell’Associazione siciliana della Stampa, ha premiato il giovane collega free lance, Daniele Bellocchio collaboratore de L'Espresso.

Al convegno hanno partecipato, fra gli altri, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e il presidente dell’Ordine della Sicilia Giulio Francese.

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