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 Notiziario


 

Vertenza Giornale di Sicilia, Federazione Nazionale della Stampa approva ordine del giorno

Giornale di Sicilia Il Consiglio della Federazione nazionale della stampa segue con preoccupata attenzione le vicende che riguardano il Giornale di Sicilia, il quotidiano si Palermo reduce da quattro giorni di sciopero per la grave vertenza innescata dai poligrafici, per i quali l’azienda (ora controllata dalla Ses, società editrice meridionale, proprietaria anche della Gazzetta del Sud di Messina) ha annunciato un piano di licenziamenti dal primo agosto di 34 unità su 43.

Una vicenda che tocca, inevitabilmente, anche i giornalisti della redazione, già coinvolti nel piano di solidarietà (dopo due anni di cassa integrazione ) varato quattro mesi fa con una riduzione degli stipendi per i redattori e il licenziamento di 15 fra articoli 12 e articoli 2. L’azienda ha annunciato un nuovo progetto di riduzione dei costi che passerà ancora da un abbassamento del costo del lavoro.
Alla luce di quanto premesso, il Consiglio nazionale della Fnsi chiede un intervento forte e costante alla segreteria nazionale sull’editore affinché si possa finalmente rilanciare, attraverso un piano industriale adeguato ai tempi, una gloriosa testata con 160 anni di storia; al contempo si possano scongiurare progetti di smantellamento e macelleria sociale.

Vertenza Giornale di Sicilia, dopo i poligrafici scioperano anche i giornalisti. Botta e risposta tra lavoratori e azienda

Sciopero GDS 22 giu 2019

Il comitato di redazione del Giornale di Sicilia ha deciso di proclamare per oggi una giornata di astensione dal lavoro.

Pubblichiamo di seguito i comunicati diffusi oggi rispettivamente dai lavoratori e dall’azienda editrice del Giornale di Sicilia sulla vertenza in atto e lo sciopero dichiarato, separatamente, da giornalisti e poligrafici.

Cari lettori, questo giornale oggi è in edicola nonostante lo sciopero dei poligrafici (che già da mercoledì hanno proclamato cinque giorni di astensione del lavoro) e dunque senza il loro apporto. Un fatto senza precedenti e per noi gravissimo. La redazione dei giornalisti del Giornale di Sicilia, che ieri sì è riunita in assemblea per esaminare il drammatico momento che l'azienda tutta attraversa, è solidale con i compagni di lavoro, poligrafici e amministrativi in lotta e in sciopero per la salvaguardia del posto di lavoro, messo a rischio un'azienda che, per quel che li riguarda ha annunciato un taglio di 34 unità su 43 attualmente in servizio. Un’azienda che, nonostante l’acquisizione da parte di una nuova proprietà, continua a parlare solo il linguaggio dei tagli e non quello del rilancio e dal 2016 ormai costringe giornalisti e poligrafici a sostenere il pesantissimo costo della riduzione degli stipendi per effetto della cassa integrazione e della solidarietà, gravando anche i collaboratori già di per sé mal pagati senza prospettive di stabilizzazione e da mesi pure retribuiti «se e quando i può». Azienda che, nonostante i sacrifici già affrontati da tutti coloro che vi lavorano, non cerca soluzioni per fermare le emorragie ma apre solo nuovi scenari di tagli di prodotto e personale.

Il Cdr del Giornale di Sicilia


Il Cdr entra nei merito di una vertenza che non riguarda i giornalisti. Esprimendo una solidarietà ai lavoratori poligrafici che appare ipocrita, visto che non impedisce l'uscita in edicola del quotidiano, garantita proprio dal regolare lavoro della redazione. Una solidarietà fine a se stessa, che adduce argomentazioni pretestuose e disancorate da una realtà che solo chi è in malafede non vede. Si additano le presunte politiche di soli tagli, adottate non certo a cuor leggero, e si dimentica volutamente di sottolineare che questa azienda è vittima di una crisi di sistema ultradecennale che non ha risparmiato nessuna realtà editoriale dell'intero panorama nazionale. Negli ultimi 10 anni fin troppe testate, anche storiche hanno dovuto interrompere le pubblicazioni vittime di una recessione insostenibile in termini di vendite e introiti pubblicitari. Questo giornale invece ha tenuto duro, per sette anni ha dato fondo alla propria liquidità per 22 milioni di euro, e altre importanti risorse sono state messe in campo dai nuovi soci, senza mai far gravare la crisi sui lavoratori. Solo negli ultimi tre anni sono state attuate operazioni di risparmio ed è stato chiesto ai dipendenti di contribuire in parte, con la copertura degli ammortizzatori sociali, agli sforzi degli azionisti. Che peraltro non hanno esitato a promuovere nuovi investimenti. Facile e sterile sollecitare genericamente azioni di rilancio, come se mancasse la volontà di adottarle. Ci indichino i giornalisti - con zelo pronti a lavorare, salvo poi a solidarizzare con chi invece sciopera e rinuncia allo stipendio - un modello virtuoso da imitare in un panorama generale di crisi. Nessuna colpa può essere attribuita a chi ha il solo torto di voler tenere in piedi l'azienda, a dispetto di un mercato che dà chiari segnali in senso opposto. E nonostante l'atteggiamento ostile, avverso e provocatoriamente mistificatore della realtà, dei suoi dipendenti.

Gli editori e il direttore


Il comitato di redazione del Giornale di Sicilia ha deciso con un solo voto contrario di proclamare un giorno di sciopero in data odierna.
È la risposta che la redazione intende dare al comunicato dell'azienda, dai toni inaccettabili e diffamatori, che ha definito ipocrita il comportamento dei giornalisti in merito al sostegno fornito alla vertenza dei poligrafici, per i quali sono stati annunciati 34 licenziamenti. Mai fino ad oggi la controparte datoriale si era permessa di utilizzare frasi di inaudita gravità, oltre che false, attribuendo comportamenti privi di qualsiasi riscontro nella realtà.
È chiaro il nervosismo dell'azienda, che ricorre alle offese quando non ha argomenti. C'è un dato incontrovertibile: non è stata ancora avviata alcuna iniziativa editoriale per il rilancio del quotidiano e le nuove edizioni provinciali annunciate a maggio dell'anno scorso sono state cancellate.
Col comunicato pubblicato oggi, l'azienda si è assunta la responsabilità di alzare il livello dello scontro.

Il Cdr del Giornale di Sicilia


 Il Giornale di Sicilia oggi, sabato 22 giugno, è stato in edicola nonostante lo sciopero di noi poligrafici, avvalendosi di lavoratori che presumiamo estranei all'azienda e alle mansioni dei poligrafici stessi e che hanno vanificato la nostra protesta.
L'azienda ha usato toni mai sentiti in anni di dialoghi più o meno animati, definendo ipocrita la nota di solidarietà espressa dai giornalisti nei nostri confronti, perché accompagnata dalla loro prestazione che ha permesso la pubblicazione del Giornale.
Teniamo a precisare che la pubblicazione del giornale non è conseguenza di una decisione dei giornalisti: sono stati chiamati dall'azienda a prestare il loro servizio e, non essendo in sciopero, non potevano rifiutarsi di farlo.

Solidali con i redattori del Giornale di Sicilia, ci auguriamo di continuare in un percorso comune finalizzato alla salvezza dei nostri posti di lavoro e del nostro Giornale.

Rsu dei poligrafici del Giornale di Sicilia


Ai poligrafici, con i quali siamo impegnati in un confronto appena aperto, precisiamo che nessuno ha costretto i giornalisti a lavorare.

Questi ultimi si sono limitati a esprimere una solidarietà di facciata e a parole, garantendo comunque la propria regolare prestazione e l'uscita del giornale in edicola. Ai giornalisti invece ricordiamo, se mai non se ne fossero accorti, che al momento la vertenza riguarda i lavoratori poligrafici, non loro.
Eppure è stato il cdr a usare toni fuori luogo nel manifestare la propria presunta solidarietà, con il solo scopo di attaccare un'azienda impegnata con tutte le proprie forze a salvare il Giornale di Sicilia da una crisi sistemica grave e negli ultimi dieci anni fatale per molte altre testate.
Lo dimostra il fatto che lo sciopero proclamato oggi non è di solidarietà nei confronti dei lavoratori poligrafici, ma solo una reazione rabbiosa alla risposta che l'azienda ha doverosamente dato alla violenta e inaccettabile nota del Cdr.

Gli editori e la direzione del Giornale di Sicilia

Ragusa, Prefetto sottolinea il valore di un’informazione corretta, puntuale e trasparente

La segreteria provinciale dell'Assostampa di Ragusa manifesta il suo apprezzamento per le parole espresse dal prefetto di Ragusa Filippina Cocuzza, nel corso della Festa della Repubblica celebrata domenica nel comune capoluogo.

ASSOSTAMPA RAGUSA 3x4Alla presenza delle massime autorità militari e civili della provincia di Ragusa, il Prefetto nel suo discorso ha sottolineato, tra le altre cose, l’importante ruolo sociale della stampa, citando l’articolo 21 della Costituzione: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente e di esprimere il proprio pensiero, con ogni mezzo - ha detto - Quanto più libera è l’informazione quanto più forte è la democrazia, quanto meno è indipendente la stampa quanto più vulnerabile è il potere democratico. La stampa rappresenta un servizio per la collettività e deve essere esercitata nel modo più corretto e professionale possibile”.

Il richiamo del Prefetto ad un’informazione corretta, puntuale e trasparente e non a quella gridata, ostentata e a tesi precostituite, trova il conforto del sindacato dei giornalisti iblei.

“Le parole del Prefetto – afferma Il segretario provinciale Assostampa Gianni Molè – hanno fatto centro, colgono nel segno se si considera il momento della categoria. Oggi l'informazione ha un carico di responsabilità maggiore perché sopraffatta dai Social e dalle fake news e solo un giornalista attento, responsabile che cerca la verità e non la ribalta può rappresentare la voglia di libertà e di democrazia che il lettore cerca. Ribadiamo il nostro impegno ad essere guardiani della verità e non omologatori e propagatori di notizie preconfezionate. Questo è il nostro quotidiano impegno che ribadiamo oggi di fronte all'attenta esortazione del Prefetto”.

Sciopero poligrafici Giornale di Sicilia. Solidarietà e preoccupazione Assostampa

Assostampa Sicilia, il sindacato unitario dei giornalisti, da tempo sta seguendo la delicata situazione che riguarda il Giornale di Sicilia.

Giornale di Sicilia SCIOPEROQuasi un anno fa è cominciata una vertenza che ha portato al licenziamento di 15 giornalisti (ex. art. 12 ed ex art. 2) e che è proseguita con la messa in stato di solidarietà dei colleghi delle redazioni costretti a rinunciare a una parte del loro stipendio per venire incontro alle esigenze legate allo stato di crisi dell'azienda.

I giornalisti e i poligrafici sono due facce della stessa medaglia e Assostampa, così come già avvenuto in passato, esprime ai poligrafici la più profonda solidarietà. "Siamo molto preoccupati - affermano il segretario regionale Roberto Ginex, il segretario provinciale Giuseppe Rizzuto e il presidente Alberto Cicero -, quanto sta accadendo al Giornale di Sicilia non lascia presagire nulla di buono. Tuttavia, ci auguriamo che l'editore possa al più presto fornire un piano di rilancio per dare a una gloriosa testata il futuro che merita. Chiediamo l'intervento di tutte le istituzioni che possano agevolare un percorso per la salvaguardia di posti di lavoro, che siano poligrafici o giornalisti. L'informazione a Palermo, in Sicilia, come nel resto del Paese, va salvaguardata perché significa democrazia, libertà, diritti, civiltà", concludono Ginex, Rizzuto e Cicero.

Giornalisti minacciati, ingiustificabile violazione della libertà di espressione

diritto di cronaca

Fra il 29 maggio e il 17 giugno 2019 in Lazio, Sicilia e Veneto. Leggi i nomi dei cronisti presi di mira e i dettagli di ciascun episodio.

“Ossigeno per l’Informazione” ritiene che gli episodi di seguito descritti rappresentino ingiustificabili violazioni della libertà di espressione e di stampa. I nomi di questi 16 giornalisti e operatori dei media colpiti direttamente sono stati aggiunti alla Tabella dei nomi delle vittime di attacchi ingiustificabili: Francesco Vasta, Paolo Borrometi, Gaetano Scariolo (Sicilia), Carlo Bonini, Marco Mensurati, Fabio Tonacci, Alessandro Austini; Antonella Napoli (Lazio), Redazione EstremeConseguenze (Veneto), Fabio Sasso (Campania), Simone Spiga (Sardegna), Tizana Ciavardini (Abruzzo).

Francesco Vasta (Sicilia)
A un anno di distanza dalla pubblicazione di un articolo nel quale aveva segnalato gli elementi di un denuncia per irregolarità nella selezione dei candidati al concorso per guide vulcanologiche dell’Etna, il giornalista Francesco Vasta di Meridionews ha scoperto che qualcuno, a causa di quell’articolo, aveva progettato di “aspettarlo sotto casa per aggredirlo”.
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Carlo Bonini, Marco Mensurati, Fabio Tonacci, Alessandro Austini (Lazio)
Sui muri di Roma il 29 e il 30 maggio 2019 sono apparse alcune scritte intimidatorie contro i giornalisti Carlo Bonini e Marco Mensurati di Repubblica e Alessandro Austini de Il Tempo. Una scritta definisce Bonini “infame e bugiardo”. Un’altra minaccia i tre giornalisti con queste parole: “Chi tocca l’A.S. Roma muore!”. Anche il collega Fabio Tonacci che ha raccontato l’episodio su Repubblica ha ricevuto intimidazioni.
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Antonella Napoli (Lazio)
Il 31 maggio, presso la sede della Fnsi di Roma, è arrivata una lettera destinata alla giornalista freelance Antonella Napoli, fondatrice e presidente dell’associazione Italians for Darfur, e direttrice della rivista “Focus on Africa”. Nella busta era contenuto un foglio A4 con questa scritta in stampatello maiuscolo: “Continui a scrivere falsità sul Sudan pensando di essere al sicuro ma Fratelli musulmani sudanesi sono anche in Italia e ti conoscono bene. Stai attenta perché la prossima volta non ci limiteremo a una lettera”.
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Gaetano Scariolo (Sicilia)
Poco dopo la mezzanotte del 9 maggio 2019, persone ignote hanno dato fuoco all’automobile, una Ford Fiesta parcheggiata in strada nei pressi della sua abitazione, del giornalista Gaetano Scariolo, cronista di nera e giudiziaria, corrispondente dell’agenzia di stampa Agi e collaboratore del Giornale di Sicilia.
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Redazione EstremeConseguenze (Veneto)
Una busta contenente proiettili è stata recapitata alla redazione di Estreme Conseguenze a Verona. Ne ha dato notizia il 5 giugno 2019, con un editoriale, il direttore, il giornalista William Beccaro. L’intimidazione è stata denunciata alle forze dell’ordine. Solidarietà alla redazione dalle associazioni di categoria. 
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Paolo Borrometi (Sicilia)
Il 17 aprile 2019 il giornalista Paolo Borrometi, direttore del notiziario online La Spia, è stato minacciato di morte e insultato su Facebook da parenti di Mario Campailla di Comiso (Ragusa), più volte giudicato per reati di mafia, appena deceduto in un incidente stradale.
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Fabio Sasso (Campania)
Il 31 maggio 2019, ad Aversa (Caserta), in attesa che cominciasse un comizio del ministro Matteo Salvini, il fotoreporter Fabio Sasso è stato fermato dalla polizia, minacciato di arresto e costretto a cancellare le foto scattate. Il motivo è ignoto, hanno precisato la Federazione Nazionale della Stampa (Fnsi) e il Sugc, il sindacato unitario dei giornalisti della campania, che – in una nota congiunta – hanno reso noto l’accaduto definendolo un episodio di abuso da parte delle forze dell’ordine.
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Simone Spiga (Sardegna)
Il 24 maggio 2019, in occasione della manifestazione con cui concludeva la campagna elettorale per le elezioni europee a Cagliari, il candidato Salvatore Cicu (Forza Italia) ha insultato il giornalista Simone Spiga, direttore del quotidiano online Cagliari Pad. Cicu, che poi è risultato eletto al Parlamento europeo, ha reagito quando il giornalista gli ha chiesto conto del parere negativo della Commissione Antimafia, che lo aveva inserito tra gli “impresentabili”. “Io sono impresentabile e tu se i un cog…”, gli ha risposto Cicu. Poi, in maniera brusca e offensiva, ha detto a Spiga di “togliersi di mezzo” e ha cercato di strappargli la telecamera dalle mani.
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Tiziana Ciavardini (Abruzzo)
“Stai attenta, non sono affari tuoi”; poi un’espressione ingiuriosa in iraniano: è stato questo il commento che l’ex responsabile della comunicazione dell’Ambasciata iraniana a Roma ha postato, il 6 giugno 2019, sulla pagina Fb della giornalista Tiziana Ciavardini, collaboratrice del Fatto Quotidiano dopo che la cronista aveva pubblicato durante il festival #Controsenso a Tagliacozzo (L’Aquila) una sua foto con in mano l’immagine di Nasrin Sotoudeh, l’avvocatessa iraniana finita in carcere, condannata a 148 frustate e 38 anni di carcere per aver difeso i diritti delle donne.
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Commissione Pari Opportunità: Romina Marceca e Ina Modica elette delegate per Assostampa Palermo

delegate giornaliste cpo assostampa palermo

Sono Romina Marceca e Ina Modica le giornaliste elette, questa mattina, dall’assemblea provinciale di Palermo per le Pari Opportunità.

Marceca e Modica sono state designate all’unanimità e faranno parte della Commissione regionale che ha il compito, secondo quanto previsto dalla legge 125 del 1991, di “favorire l’occupazione femminile e realizzare l’uguaglianza sostanziale tra uomini e donne nel lavoro anche mediante l'adozione di misure...  al fine di rimuovere gli ostacoli che, di fatto, impediscono la realizzazione di pari opportunità”. Romina Marceca, giornalista professionista presso il quotidiano La Repubblica, si occupa da diversi anni di cronaca giudiziaria. Ina Modica, giornalista pubblicista, è responsabile dell’ufficio stampa e comunicazione del Comune di Monreale.

Stereotipi, pregiudizi e retaggi culturali conducono a numerosi esempi di disparità e discriminazioni di genere. Purtroppo quello che è ‘comune’ diventa accettato e accettabile dalla società  – sottolinea Alessandra Ferraro, tesoriere dell’Assostampa Palermo – e anche i diritti acquisiti, da anni di battaglie e lotte, rischiano di rimanere solo diritti formali e non reali. Noi giornaliste abbiamo un duplice ruolo: contrastare la disparità e le discriminazioni tra uomini e donne nei luoghi di lavoro e impegnarci nello svolgimento della professione affinché l’informazione, come sancito dalla Convenzione di Instabul, svolga un ruolo fondamentale di prevenzione ed educazione contro la violenza di genere”.

Il Direttivo dell’Assostampa  di Palermo formula a Romina Marceca e ad Ina Modica i migliori auguri di buon operato e auspica la formazione di un gruppo di lavoro che possa formare un Coordinamento provinciale Pari Opportunità coeso e operativo.

Giuseppe Rizzuto, segretario

Davide Di Giorgi, vicesegretario

Alessandra Ferraro, tesoriere

Protesta dei collaboratori La Sicilia: «Noi, giornalisti non pagati e senza risposte: pronti allo “sciopero”, smetteremo di scrivere»

Scatta la protesta dei collaboratori, la prima in oltre 70 anni di storia de “La Sicilia”

logo la sicilia«Non abbiamo avuto alcuna risposta sui mancati pagamenti degli anni passati né garanzie sulle collaborazioni più recenti. Di fronte al silenzio dei vertici amministrativi della “Domenico Sanfilippo Editore”, vogliamo fare sentire la nostra voce di giornalisti che svolgono attività con professionalità e dedizione. Per questo annunciamo fin da ora azioni eclatanti, senza escludere "scioperi" con l'interruzione a scrivere articoli e a proporre le nostre segnalazioni alla redazione».
Lo annunciano i collaboratori della provincia di Catania del quotidiano “La Sicilia”. Una protesta senza precedenti nella storia ultra settantennale del quotidiano catanese di viale Odorico da Pordenone della famiglia Ciancio, ora gestito –come è noto– in amministrazione straordinaria.
«Una scelta –spiegano i “corrispondenti” da ogni parte della provincia– che finora abbiamo evitato perché fiduciosi in risposte precise a istanze prima ben note alla proprietà e poi conosciute dai commissari straordinari. Risposte, però, mai arrivate, al di là di vaghi e generici impegni».
Viene ancora puntualizzato: «Noi corrispondenti, ogni giorno impegnati a raccontare la cronaca della provincia, compresa quella su fatti di mafia e criminalità organizzata, non riceviamo i compensi che ci sono dovuti da troppo tempo. Ci sono colleghi che attendono arretrati anche da anni. La liquidazione è avvenuta a singhiozzo, senza peraltro ricevere i cedolini di avvenuto pagamento (dettaglio che crea parecchio confusione). Ci sono corrispondenti che –nonostante la loro puntualità a consegnare mensilmente le note di collaborazione– avanzerebbero anche svariate migliaia di euro. Eppure nessuno ci ha dato alcuna garanzia né per le spettanze passate né per quelle maturate dall’insediamento dei commissari straordinari. C’è chi segnala, inoltre, che dai prospetti personali Inpgi non figurerebbero versamenti dei contributi previdenziali relativi agli ultimi anni».
Una situazione ritenuta ormai insopportabile. Ne va della credibilità aziendale e della qualità dell’informazione, che in mancanza dell’apporto qualificato dei “corrispondenti” verrebbe, di fatto, inzuppata di comunicati di palazzo o note copia-incolla, mortificando una sezione del giornale (quella delle pagine provinciali) che è fonte di richiamo dei lettori. Un rischio che i collaboratori si augurano di scongiurare. Già da tempo parecchi corrispondenti hanno interrotto il rapporto di collaborazione o ridotto drasticamente l’attività proprio per i mancati pagamenti. Chi ha continuato, lo ha fatto per senso di responsabilità.
«Finora siamo stati comprensivi (il momento storico, la crisi del settore, il calo degli introiti pubblicitari…) ma è chiaro –viene sottolineato– che non possiamo continuare a lavorare gratis. Sì, di questo si tratta. Non possiamo lavorare senza risolvere quei crediti che vantiamo, generati da molte mensilità di compensi, peraltro già bassi rispetto all’impegno e alla qualità professionali che garantiamo quotidianamente. Un lavoro essenziale per l’uscita in edicola de “La Sicilia”, che tuttavia non sembra ci venga riconosciuto. Se poi siamo ritenuti non “necessari”, ci venga detto chiaramente e ognuno farà le proprie scelte. Ecco perché ci sentiamo costretti ad annunciare azioni di protesta. Con l’auspicio che possa servire ad intraprendere un dialogo serio e fattivo con l’amministrazione de “La Sicilia”».

HANNO ADERITO:
Antonio Carreca, Giorgio Cicciarella, Giuseppe Ciraudo, Angela Di Francisca, Chiara Di Grande,
Carmelo Di Mauro, Lucio Di Mauro, Sonia Distefano, Laura Fazzina, Vittorio Fiorenza, Lucio Gambera, Antonio Garozzo, Martino Geraci, Francesco Grassia, Mario Grasso, Lorenzo Gugliara,
Maria Gabriella Leonardi, Chiara Mazzaglia, Sandra Mazzaglia, Mariano Messineo, Simone Murgo,
Nello Pietropaolo, Gianfranco Polizzi, Mario Previtera, Filippo Romeo, Simone Russo, Luigi Saitta,
Angela Seminara, Salvo Sessa, Salvo Sidoti, Mary Sottile, Salvo Spampinato


Assostampa: “Richiesti per collaboratori de La Sicilia crediti per oltre mezzo milione”

 

Assemblea addetti uffici stampa Sicilia: "Sindacato rivendichi contrattazione collettiva, Ordine dei giornalisti impugni bando discriminatorio"

L’assemblea degli addetti stampa siciliani riuniti a Caltanissetta, su iniziativa del Gus Sicilia, ha approvato all’unanimità una mozione sul costituendo ufficio stampa della presidenza della Regione siciliana di cui ieri è stato pubblicato sulla Gurs il relativo bando di concorso per il reclutamento dei giornalisti.

trinacria 478x359La mozione ribadisce «con forza l’applicazione del contratto collettivo regionale siglato nel novembre 2007 ed esprime forte preoccupazione in merito al percorso, al campo e alle modalità di applicazione del contratto regionale prospettate nella delibera della Giunta Regionale del 12 dicembre scorso e confermati con la pubblicazione sulla Gurs del 26 aprile del relativo bando di concorso» (vedi sito Regione Sicilia).

«L'assemblea degli addetti stampa siciliani - si legge nella mozione approvata - rivendica con forza l’applicazione del contratto collettivo regionale ai giornalisti dell’ufficio stampa della Regione Siciliana respingendo tutte le altre fantasiose e riduttive soluzioni, impegna pertanto il presidente del Gus Sicilia nonché tutti i consiglieri a far valere nelle sedi sindacali opportune l’opzione dell’applicazione del contratto collettivo regionale nell’ufficio stampa della Regione siciliana e degli enti locali senza arretrare rispetto al contratto collettivo del 2007 e invita il segretario regionale dell’Associazione siciliana della stampa a non firmare il contratto dei dipendenti regionali e ad impugnarlo in sede giudiziaria unitamente al bando di concorso pubblicato sulla Gurs lo scorso 26 aprile, mutuando così la stessa azione politico-sindacale della Fnsi avviata con l’impugnazione del Contratto funzioni locali».
L’assemblea, infine, invita il presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia «di procedere a impugnare il bando di concorso per i 12 posti dell’ufficio stampa della presidenza della Regione siciliana in considerazione delle evidenti disparità e contraddizioni che lo stesso bando crea privando parte di colleghi dello stesso Ordine di partecipare al suddetto concorso».


Bando giornalisti categoria D - Bando Giornalisti categoria C

Ufficio stampa Presidenza Regione Sicilia, Assostampa: “Bene Musumeci che ricostituisce ufficio e che sblocca concorso, ma restano punti oscuri come applicazione contratto regionali"

presidenza regione sicilianaL’Associazione siciliana della stampa, con la pubblicazione del bando che sblocca il concorso, non può che salutare con favore la ricostituzione dell’ufficio stampa della presidenza della Regione, che era stato in modo inopportuno e maldestro cancellato dal governo Crocetta. Il sindacato unitario dei giornalisti siciliani non può che essere per il lavoro e per le opportunità di lavoro e per questo ringraziamo il presidente della regione Nello Musumeci, che ha mantenuto fede ai suoi propositi.

Tuttavia, non possiamo omettere di osservare che ci sono alcuni punti che restano oscuri. A partire dalla scelta di applicare 'tout court' il contratto dei regionali, e non quello dei giornalisti, senza prevedere alcuna delle prerogative in termini di autonomia professionale e di organizzazione del lavoro specifiche della professione giornalistica e inserendo anche la categoria C, non contemplata da alcuna previsione normativa di livello superiore e spuntata a sorpresa nei mesi scorsi. Nonostante il dialogo aperto e i diversi incontri la dirigente generale della Funzione pubblica Rosalia Pipia e con Aran Sicilia, e con il suo presidente Accursio Gallo, delegato dal governatore Musumeci a seguire la vicenda, sull’applicazione del contratto di lavoro di categoria purtroppo non si è raggiunto un accordo. Ma soprattutto non si è seguito quel percorso di concertazione che l’Assostampa Siciliana, anche sulla scorta dell’ultima sentenza della Corte costituzionale dell’11 aprile 2019 che indica la strada dell’area di contrattazione dedicata, ha sempre auspicato e perseguito per arrivare nel più breve tempo possibile alla soluzione del problema e non certo per perdere tempo o frapporre ostacoli, ma anche per scongiurare possibili ricorsi da parte di singoli colleghi.
Nei giorni scorsi per sbloccare l’impasse il segretario di Assostampa Roberto Ginex, il presidente Alberto Cicero e il presidente del Gruppo uffici stampa Sicilia, Francesco Di Parenti, assieme al presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, Giulio Francese, avevano incontrato a palazzo d’Orleans a Palermo il Presidente della Regione, Nello Musumeci manifestando apprezzamento per la volontà del presidente della Regione di ricostituire prima possibile l’ufficio stampa di Palazzo d’Orleans, ma avevano anche ribadito il rammarico per la totale chiusura sulla richiesta di applicazione del contratto di lavoro Fnsi-Fieg o comunque sull’intervento di una specifica area di contrattazione per i giornalisti degli uffici stampa pubblici così come indicato chiaramente  dalle sentenze della Corte Costituzionale. La Consulta, nell’affermare in maniera univoca la specialità della legge 150/2000, ha segnato come unica strada percorribile “una specifica area di contrattazione per gli addetti stampa nella pubblica amministrazione, prevedendo l’intervento delle organizzazioni rappresentative dei giornalisti”. Gli incontri e il dialogo con l’Aran non possono essere equiparati a quanto dettato dalla Suprema Corte.

Accogliamo, infine, con favore la proposta del presidente Musumeci, emersa durante l’incontro dei giorni scorsi, di aprire una finestra di concertazione per gli enti locali e le aziende sanitarie e ospedaliere siciliane, al fine di dotare questi enti di uffici stampa secondo regole e procedure corrette. Ci auguriamo che il dialogo tra Assostampa Siciliana, Ordine dei giornalisti e Presidente della Regione prosegua in un clima di serenità e collaborazione affinché di possa arrivare in tempi brevi a direttive precise che richiamino gli enti all'applicazione delle norme esistenti. Assostampa e Ordine dei giornalisti ribadiscono la piena e totale disponibilità a collaborare e ad avanzare proposte per aprire nuove opportunità occupazionali per una categoria che vive una fase particolarmente critica, ma tutto questo deve avvenire nel rispetto dei ruoli e delle regole.  

 

Commissione Lavoro dichiara ammissibile l’emendamento “Salva Inpgi”

InpgiDurante la seduta di lunedì 11 marzo, la Commissione XI (Lavoro pubblico e privato) e XII (Affari sociali) della Camera ha dichiarato ammissibile, senza entrare nell'aspetto sostanziale, l’emendamento “Salva Inpgi”, primo firmatario l'on.le Massimiliano Capitanio. L’emendamento, lo ricordiamo, mira al versamento dei contributi previdenziali dall’Inps, all’Inpgi1, per tutti coloro che svolgono attività giornalistica o di comunicazione sia nel settore pubblico che privato, anche se non riconosciuti dall’Ordine dei giornalisti.

Si tratterebbe di far passare nella casse dell’Inpgi1 circa 20mila comunicatori, una vera boccata d’ossigeno per l’Istituto di previdenza dei giornalisti che in questo momento si trova nell’incapacità a far fronte ai debiti a breve termine e quindi senza liquidità immediata.
Nel corso della seduta si è affrontato un altro importante emendamento, il 25-bis, sempre a firma dell’on. Capitanio, che riporta: “I giornalisti già in servizio presso gli uffici stampa delle regioni a statuto ordinario con contratto di lavoro giornalistico al momento dell’entrata in vigore della predetta contrattazione collettiva sono inseriti in un ruolo speciale ad esaurimento istituito presso le rispettive amministrazioni”.
Ecco il link per scaricare tutto il documento della Camera:
clicca qui

Giornaliste al Premio Donnattiva 2019, un riconoscimento all’eccellenza femminile

Si terrà nella sede della Camera di Commercio di Palermo venerdì 8 marzo alle 17,30 il “Premio Donnattiva  2019”  ormai divenuto uno dei  riconoscimenti all'eccellenza declinata al femminile che quest’anno sarà dedicato alle donne imprenditrici e comunicatrici. L’iniziativa è nata a Monreale e poi negli anni è cresciuta grazie a tutte le socie dell’Associazione Donnattiva di Monreale, che hanno portata avanti, con il principale obiettivo di creare una rete fra le donne per valorizzare le varie professionalità ed essere di supporto a tutte quelle che hanno bisogno di aiuto.

donnattivaL’edizione di quest’anno è stata organizzata in collaborazione con il Camera di Commercio Palermo ed Enna , puntando l’attenzione soprattutto verso quelle donne che operano nel settore produttivo, imprenditoriale e alle giornaliste che comunicano l’immagine della Sicilia nel mondo, e le sue potenzialità turistiche culturali ed enogastronomiche.

L’iniziativa è stata patrocinata dal Comune di Palermo, dal  Comune di Monreale , dalla Camera di Commercio Palermo ed Enna, dalla Caritas Diocesana di Monreale, dall’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, Assostampa siciliana, Confcommercio, Unicredit Banco di Sicilia, Euromanager, Alessi Pubblicitá, Sanità e Logos , Siculia, Consorzio Area e Vita , Associazione Commercianti Monreale, e tanti altri sponsor. Tra le premiate di quest’anno Elisabetta Cosci vice presidente nazionale ordine giornalisti, la giornalista ed imprenditrice Rosa Di Stefano, la wedding planner Michela Cannatella, l’imprenditrice di vini Francesca Curto , l’imprenditrice alberghiera Costanza Giotti, L’imprenditrice  Maria Giovanna Gulino, la giornalista Marina Mancini, l’imprenditrice Georgia Longo Macchiarella , la giornalista di rai uno Maria Grazia Mazzola , la giornalista rai Debora Verde, l’imprenditrice Giusi Mortillaro, l’imprenditrice edile Angela Pisciotta  e la giornalista di Repubblica Alessandra Ziniti
Un premio speciale verrà dato a Gabriella Filippone Renier. La cerimonia di quest’anno sara’ aperta da Alessandro Albanese e Daniela Cocco che quest’anno hanno ospitato e contribuito alla organizzazione  del premio in sinergia con l’associazione Donnattiva presieduto dalla giornalista Ina Modica che ha rivolto un caloroso ringraziamento ai vertici della camera di commercio, a tutti gli enti e agli sponsor di questa XI edizione.

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